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Crescita e sviluppo dei mercati asiatici nel caffe'

giu 29, 2018


In questi ultimi anni l’area Asia-Pacifico è stata caratterizzata da una continua crescita degli scambi commerciali, sia intra-regionali che extra regionali, trainata principalmente dal boom dell’economia cinese e dal progressivo consolidamento di altre economie del sud-Est asiatico.

Se fino a poco tempo fa, si parlava del miracolo delle tigri asiatiche, oggi tutta l’area è in forte espansione e non è un caso che il baricentro dei flussi commerciali mondiali si stia progressivamente spostando verso questa parte di mondo.

Per ciò che riguarda il caso specifico del commercio di caffè, l’Asia-Pacifico rappresenta il terzo più grande mercato, dopo l’Europa Occidentale ed il Nord America.

Popolazioni storicamente e culturalmente più vicine alla tradizione del tè si stanno avvicinando al variegato mondo del caffè, scoprendone tutti i segreti. Si va dai crescenti investimenti nelle piantagioni e ai diversi metodi di estrazione, all’aumento del consumo del caffè macinato, fino ad arrivare ad una sempre più crescente attenzione verso quei macchinari necessari a trasformare la materia prima nelle molteplici bevande che tutti noi conosciamo.

Accanto ai tradizionali produttori di caffè come il Vietnam e l’Indonesia, se ne stanno imponendo altri, come la Cina e la Birmania, che, pur non soddisfacendo interamente la domanda e ricorrendo all’importazione di verde dal Brasile, dalla Colombia e dall’Etiopia, stanno impiegando sempre maggiori risorse nell’ambito della produzione caffeicola.

Per specialty coffee si intendono quei chicchi di verde prodotti in particolari microclimi nei quali si presta attenzione ad ogni aspetto della crescita del chicco. Il risultato di tale attenzione porta alla realizzazione di caffè che non dovrebbero avere alcun difetto in tazza. Caffè ai quali viene attribuito un punteggio minimo di 80 su 100.

Attualmente è molto facile trovare specialty coffee shop, non solo in Australia, ma anche camminando per le strade delle principali città cinesi, giapponesi e coreane.

È curioso notare come la Cina, legata a un consumo massiccio di tè, sia diventata, tra gli altri, uno dei più grandi consumatori di caffè. Origine e motore di questo vero e proprio trend, è sicuramente stata la classe media cinese, attenta ad assorbire, molto più che in passato, le principali tendenze internazionali. Ma soprattutto, ciò che ha sancito l’inversione di tendenza rispetto al tradizionale e massiccio consumo di tè, sono stati e sono tutt’ora, i giovani cinesi sempre più curiosi e desiderosi di vivere una vera e propria coffee experience: dalla scelta della bevanda al luogo in cui questa bevanda viene acquistata e servita.

Da questo punto di vista l’offerta cinese è molto ricca e va dalle grosse catene ai coffee shop specialty, fino alle caffetterie locali (che restano l’anello debole nel panorama di sviluppo). Queste ultime hanno infatti un ciclo vitale molto breve che consiste in aperture lampo e chiusure altrettanto veloci.

Se però catene come Starbucks che, proprio da pochi mesi ha inaugurato il suo Starbucks Reserve a Xintiandi nel cuore di Shanghai, Costa e la loro alternativa cinese Luckin coffee si confermano top player con altissimi flussi di clientela, l’apertura di coffee shop di alta qualità rappresenta una novità crescente e irresistibile per la giovane clientela cinese che strizza l’occhio alla propria controparte occidentale.

Palcoscenico privilegiato per la nascita di questi coffee shop di alta qualità sono sicuramente città come Shanghai, Pechino, Canton, Hanghzhou, Nanchino e Shenzhen dove non è raro assaggiare caffè di altissima qualità dagli 80 o 90 punti in su.

Va da sé che questa lenta, ma implacabile metamorfosi culturale e sociale crei riflessi estremamente positivi anche per il settore delle macchine espresso dove qualità e design sono diventati elementi imprescindibili per la scelta e l’utilizzo in coffee shop di alto livello.

Alla luce di queste considerazioni, appare chiaro come, per noi, produttori di macchine da caffè semi-automatiche di alta gamma, sia il momento di cavalcare l’onda cercando di utilizzare tecnologie sempre più all’avanguardia e consolidando la presenza sul territorio attraverso una rete di distributori locali sempre più capillare. Non a caso, nell’ultimo periodo, la Dalla Corte ha inaugurato nuove partnership in Indonesia e in Vietnam.

Un ultimo appunto va fatto in merito alla situazione della penisola coreana. La Corea del Sud è sempre stata, storicamente, un paese in grado di dettare le mode in termini di consumo di caffè grazie alla presenza di molteplici catene e coffee shop (non è un caso che i paesi vicini, come Taiwan e la Cina, abbiano sempre cercato di imitare i loro trend). Diametralmente opposta la situazione della Corea del Nord caratterizzata, suo malgrado, da una forte chiusura che ha reso impossibile il radicarsi di queste “nuove tradizioni”. La situazione però sta cambiando. Mi è recentemente capitato di leggere su una rivista di settore specializzata che, a Dandong, città cinese di confine dove vive una forte comunità nordcoreana, hanno visto la luce numerosi supermercati e catene storicamente appannaggio della sola Corea del Sud. Tra questi Caffè Bene, nostro storico cliente.

L’interesse e la curiosità della classe media nordcoreana stanno, infatti, cambiando notevolmente indirizzandosi verso la vicina Corea del Sud, diventata, a tutti gli effetti una irresistibile fonte di ispirazione. Il quesito con cui concludo questa mia riflessione è quindi il seguente: chissà se una tanto agognata riunificazione sarà in grado di garantire nel breve periodo la presenza, anche a Pyongyang, di qualche coffee shop di qualità sulla falsariga di quelli sud? Ce lo auguriamo di cuore. In modo che sempre più persone possano apprezzare i profumi ed i sapori di una bevanda a noi sempre cara. Soprattutto perché il vicino mercato sudcoreano è sempre stato di fondamentale importanza strategica per Dalla Corte e un allargamento del bacino di utenza, comprendente la Corea del Nord, non farebbe che migliorare la nostra presenza sul territorio.

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